Scopri come curare le ortensie in modo facile con i consigli pratici di un vero giardiniere

Katia Piotrowska

Vuoi ortensie sane e piene di fiori? Un giardiniere esperto spiega come curarle davvero: posizione, acqua, terra, potature e qualche trucco 

C’è qualcosa nelle ortensie che riesce sempre a colpire. Forse sono quei grappoli di fiori un po’ pomposi, un po’ malinconici. Oppure è quel loro modo strano di cambiare colore a seconda della terra. Comunque sia, chi ha anche solo una pianta in giardino lo sa: o le tratti bene o non riuscirai ad avere delle ortensie belle e colorate. Secondo i giardinieri le ortensie non sono difficili, siamo noi che dobbiamo essere pazienti. E in effetti hanno ragione. Basta davvero poco, ma quel poco va fatto con costanza. Vediamo come.

L’importanza della giusta luce e del terreno

Mettere le ortensie sotto il sole cocente è una forma di tortura per queste piante. Amano la luce, sì, ma non quella che spacca le pietre a mezzogiorno. Il posto giusto è dove il sole arriva al mattino o nel tardo pomeriggio, lasciandole tranquille nelle ore roventi. Se avete un muro che fa un po’ d’ombra o un grande albero che filtra la luce, è la strada giusta.

Quando si parla di terreno, si entra nel mondo del pH. Questo fattore decide il colore delle ortensie che a seconda dell’acidità del terreno possono essere blu o rosa. Come se il giardino fosse una sfilata e loro si scegliessero l’abito. Il terreno dev’essere drenato bene, senza ristagni. Se è troppo compatto, si può mischiare con un po’ di compost o anche del letame stagionato. Niente sabbia però, quella è più utile al mare.

Annaffiare e nutrire senza esagerare

La cosa più facile è sbagliare con l’acqua. Se è troppa marciscono. Se è troppo poca si accartocciano come pergamene. La verità sta nel mezzo, come in molte faccende della vita. Il trucco da usare è molto semplice: infilare un dito nel terreno. Se ci sono un paio di centimetri di terreno asciutti, allora tocca annaffiare. Nei periodi caldi anche tutti i giorni, ma sempre al mattino presto o alla sera. Mai quando il sole è alto altrimenti cuoceranno al vapore.

Per quanto riguarda il nutrimento, un fertilizzante bilanciato in primavera basta. Se è proprio per ortensie, ancora meglio. Inoltre, aggiungere del fosforo può aiutare molto la fioritura. E se volete una spinta extra, un po’ di pacciamatura alla base (foglie secche, corteccia) tiene l’umidità e fa da coperta contro le erbacce.

La potatura e le malattie

Quando c’è la potatura bisogna prestare molta attenzione. Si può potare a ottobre, a Natale ma c’è anche chi non pota mai. Perché ogni varietà di ortensia ha il suo calendario. Le più comuni vanno potate in primavera, prima che inizino a svegliarsi. Bisogna tagliare via i rami secchi e quelli incrociati. Se si taglia con criterio, loro ringraziano con più fiori. E occhio al deadheading, cioè il togliere i fiori appassiti: pare una sciocchezza, ma fa la differenza.

Inoltre, se le foglie iniziano a macchiarsi non c’è bisogno di entrare in panico. Spesso è solo un fungo che se ne va con un prodotto da garden. Gli afidi, invece, sembrano innocui ma vanno ad assorbire la linfa delle ortensie. Bisogna quindi lavare bene i fiori, sempre quando non batte forte il sole.

Insomma, curare le ortensie non è un’impresa titanica. Serve solo un po’ di occhio e tanta pazienza. Sono piante che, se trattate con rispetto, ti ricambiano con fioriture che fanno scena. E se ogni tanto sbagliate, pazienza. Le ortensie sono più tolleranti di quel che sembrano.

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