Come isolare il soffitto? Ecco i tre suggerimenti dell’esperto

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Isolare il soffitto può sembrare una seccatura, ma con i materiali giusti diventa un lavoro fattibile. Ecco tre consigli da seguire

Isolare il soffitto non è esattamente l’argomento più affascinante delle cene tra amici, ma quando d’inverno ti gela il naso o d’estate sembra di stare in un forno, ecco che improvvisamente diventa la questione. E no, non basta chiudere le finestre o mettere una coperta in più. Serve intervenire in modo un po’ più strutturato. Ma come fare?

Scegli il materiale giusto

In commercio c’è un mondo di materiale tra cui scegliere: lana di vetro, lana di roccia, polistirene espanso. Non bisogna buttarsi a caso sulla prima cosa che capita. Ognuno di questi materiali ha i suoi pregi e i suoi difetti che vanno analizzati per capire qual è l’opzione migliore per le proprie esigenze. La lana di vetro, ad esempio, è buona per chi vive in condomini rumorosi: isola dal freddo ma anche dal vicino che suona la chitarra alle due di notte. Bisogna prestare attenzione a come si maneggia. La lana di roccia invece è più resistente al fuoco, ottima se si ha un camino, una stufa a legna o impianti elettrici molto vecchi. È un po’ più pesante da installare, ma è molto più sicuro. Il polistirene espanso invece è facile da piazzare, molto più leggero, ma non ci si può aspettare che faccia miracoli se ci sono dispersioni di aria serie.

Prima di iniziare a mettere pannelli o rotoli su per aria bisogna analizzare bene il soffitto. C’è umidità? Macchie? Crepe strane? Se sì, bisogna prima risolvere questi problemi. Altrimenti è come mettere il cerotto su una gomma bucata senza gonfiarla. Poi, se hai un soffitto in legno, controlla che non ci siano tarli, muffa o strani odori. Una volta sistemato tutto, misura con calma senza andare a occhio. Un piccolo trucco che può tornare utile è comprare sempre un 10% in più di materiale. Tra tagli storti, errori di calcolo e pannelli malandati, quel margine ti evita di dover tornare di corsa dal ferramenta.

Come lavorare bene

Ciò che molti non sanno è che l’installazione cambia a seconda di che soffitto hai. Se hai travi a vista, puoi infilare il materiale tra una trave e l’altra. Però il materiale deve aderire bene perché lasciare buchi d’aria significa far passare il freddo e il lavoro sarebbe inutile. Per soffitti piani invece si usano spesso pannelli rigidi, da fissare sopra o sotto l’orditura. Se vuoi fare le cose per bene, metti anche una barriera al vapore. Non è un vezzo: serve per evitare che l’umidità trasformi l’isolamento in un cuscino fradicio nel giro di un paio d’inverni. Cosa fondamentale: la protezione. Guanti, mascherina e occhiali servono a non farsi male perché le fibre tagliano, graffiano, fanno tossire.

Infine possiamo dire che fare un buon isolamento al soffitto è una cosa che ti ripaga col tempo. La prima bolletta con 50 euro in meno fa sicuramente bene al portafoglio. E poi c’è anche quel piccolo piacere sottile di sapere che non stai buttando energia al vento. Se ti senti perso tra materiali, misure e manuali incomprensibili, chiedi a qualcuno che ne capisce. E se alla fine del lavoro il soffitto non è solo più caldo ma anche più bello, tanto meglio. Non serve essere un esperto per fare un lavoro fatto bene. Basta un po’ di attenzione, un pizzico di pazienza e qualche buon consiglio.

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