Usare il caffè per concimare le orchidee può sembrare strano, ma funziona davvero? Vediamo pro, contro e come farlo
Le orchidee sono piante meravigliose, che anche solo sul davanzale cambiano l’aria di casa. Ma tenerle vive e, soprattutto, farle rifiorire, non è esattamente una passeggiata. Uno dei trucchetti che si usa è quello di usare i fondi di caffè per concimarle. Ma funzionerà davvero? E se sì, come? Vediamo.
Perché usare il caffè?
I fondi del caffè contengono azoto, fosforo e potassio. Sono nutrienti che fanno molto bene alle piante che li assorbono con gusto. L’azoto fa bene alle foglie, il fosforo stimola le radici, il potassio le aiuta a resistere agli a quelli che possono essere i pericoli per il loro benessere. In più, il caffè tende ad abbassare un po’ il pH del terreno, e le Phalaenopsis (quelle classiche da supermercato) vanno a nozze coi substrati leggermente acidi.
Attenzione però: non bisogna fare il caffè nella moka e versarlo nella pianta, ciò che andremo ad utilizzare sono soli i fondi, quelli molto secchi. Usando i fondi di caffè come concime, andremo e a compattare il terreno, quindi non dobbiamo utilizzarne tantissimo altrimenti renderemo difficile respirare alle radici. C’è poi il problema dei parassiti: formiche, lumache e insetti sono attirati dal profumo del caffè. Quindi bisogna prestare molta attenzione alla quantità e se notiamo che la pianta inizia a puzzare o a sembrare un nascondiglio per chiocciole, è il momento di tornare sui propri passi.
Come usare i fondi di caffè nel modo giusto
Come abbiamo già detto, la prima regola è non usare il caffè liquido. Bisogna usare solo i fondi, asciutti e ben sbriciolati. Ci sono due metodi che si possono usare. O si mescola direttamente al substrato, con moderazione, usando un cucchiaio scarso di caffè per ogni litro di terriccio. Oppure si può fare un infuso, lasciando i fondi in ammollo per qualche ora in acqua tiepida. Si ottiene una specie di brodaglia nutriente da usare per innaffiare una volta al mese, o meglio ancora ogni 4-6 settimane. Inoltre, bisogna prestare attenzione a come reagisce la pianta. Se comincia a fare solo foglie e zero fiori, state esagerando con l’azoto, quindi bisogna ridurre le dosi.
Tenete presente, inoltre, che quello che va bene per la Phalaenopsis potrebbe essere letale per altre specie più capricciose. Il caffè non è un balsamo miracoloso. Alcune varietà lo tollerano, altre possono morire. L’idea migliore è provare su una pianta “cavia” che magari è già sulla strada per non fiorire. Fate un test, osservate. Se dopo un paio di settimane sembra che si sia ripresa, potete andare avanti.
In sintesi
Usare i fondi di caffè per concimare le orchidee è un’idea tutto sommato sensata, economica ed ecologica. Ma serve giudizio. Non basta spargere resti di moka a casaccio e aspettarsi miracoli. C’è un equilibrio fragile da rispettare. Più che una scienza, è quasi una faccenda di intuito, di prove e massima attenzione. Quindi, se volete provare questo metodo, fatelo essendo molto attenti a non rovinare le vostre splendide orchidee.